Speculazione, malaffare, vigliaccheria,
personalismi, occhi chiusi, pressappochismo e l’illusione di un benessere
inesauribile, hanno creato quella che è stata una bolla di agonia durata quasi
20 anni.
Il nostro paese, che veniva da anni di apparenti vacche
grasse, è diventato un cadavere che riesce a stare in piedi soltanto grazie
alle ostinate speranze della popolazione. Speranze vane e che forse, sarebbe
stato meglio non fossero mai affiorate.
Speranze, che avrebbero soltanto allungato il
decorso della malattia.
La speranza stessa, era ormai diventata LA
MALATTIA.
Alle porte del 2014, tra ottobre e dicembre 2013
arrivò il tracollo. In quei 3 mesi, si susseguirono eventi a catena che
portarono al collasso l’intero paese.
Mentre coltivavamo le nostre velleità, eravamo
tutti impegnati ad arrangiarci tra i più disparati lavori, camerieri,
braccianti, operai la precarietà era l’unica certezza. Eravamo diventati, senza
saperlo, quello che non riuscivamo a percepire così nettamente, quando lo
sentivamo dire in TV.
I NUOVI POVERI.
Potevamo contare sui nostri smartphone, sui nostri
PC, sulla rete e sulle nostre auto. Proprio la disponibilità di questi mezzi,
ci aveva illusi di vivere nella normalità.
Eravamo in bilico in un delicatissimo ingranaggio
di carta velina. In realtà senza saperlo, eravamo in piena economia di
sussistenza della quale i più, avevano al massimo letto qualcosa nei libri di
scuola.
In sostanza, se i nostri genitori non avessero
posseduto una casa,saremmo finiti per strada già da tempo.
Il mondo non consentiva più, alla maggioranza
delle nuove generazioni, di poter contare sulle proprie forze.
Il sistema in piedi cercava di rifarsi il trucco
ogni giorno, con dichiarazioni che parlavano di ripresa, economia in rilancio,
riduzione della pressione fiscale e tanti altri slanci di ottimismo. In realtà,
stavano arrivando dei segnali inequivocabili di ciò che sarebbe accaduto da lì
a poco.
Durante il mese di ottobre, arrivò il primo di
questi segnali. Il gas, che arrivava dalla Russia, cominciò a singhiozzare.
Avevamo scoperto che il nostro paese non riusciva
a coprire le spese per le forniture di gas, nonostante le nostre bollette fossero
astronomiche. Qualcosa non era andato per il verso giusto a livello “alte
sfere”.
Il secondo segno, questo ci toccò più nel vivo
della nostra supeficialità, fu la “riorganizzazione della rete”.
Internet poteva funzionare soltanto dalle 8.00
alle 18.00, quanto bastava per far funzionare gli uffici, ormai dipendenti
dalla connessione.
Novembre era cominciato, appena passata l’estate
di San Martino era arrivata la neve. Sempre più spesso si vedevano in giro
uomini con la scure che si incamminavano verso la macchia più vicina. Stavamo
toccando con mano la vita dei nostri nonni, ma ai più questo non era ancora
abbastanza chiaro.
Dopo un po', non ci stupirono più i romeni che
rubavano il rame. Iniziammo a prendere atto che c'era chi rubava il pellet, la
legna per il fuoco, giacche pesanti e gasolio.
Non si poteva più dire con certezza chi fosse il
proprio vicino, e che cosa cosa sarebbe stato disposto a fare per mantenere il proprio
tenore di vita più alto possibile.
I carburanti, costavano in media 2.50 eu/L.
Gli pneumatici dei SUV erano quasi del tutto
lisci.
Le automobili da lì a poco, sarebbero diventate mosche
bianche.
I mezzi pubblici, estinti.
La merce sugli scaffali arrivava con sempre meno
regolarità.
Il medioevo, da un momento all'altro, stava
arrivando.
Le distanze si erano allungate, le giornate si
erano accorciate e
chi aveva un’arma in casa la custodiva gelosamente
immaginando che a breve si sarebbe potuta rivelare, come l’unica fonte di cibo
e di sicurezza.
La sicurezza, non ci sembrava più una paranoia da
strumentalizzare. La paura cominciava a dividerci.
Nel mese di dicembre, le informazioni fornite dai
telegiornali e dai quotidiani rimasti, parlavano di fatti senza precedenti. Era
successo ciò che tutti da un pò di tempo avevamo pensato almeno una volta.
Mentre in senato si stava votando per la decadenza
di un senatore, l’enorme folla che da giorni presidiava la piazza, aveva tentato
di oltrepassare la linea di sicurezza dell’esercito per occupare le camere ed
il senato. I militari, all’ennesimo tentativo di sfondamento da parte dei
manifestanti, avevano aperto il fuoco uccidendo decine di persone ed ottenendo
con questo atto, una vera e propria esplosione di rancore, violenza e rabbia.
La folla aveva invaso i luoghi del potere centrale
dandoli alle fiamme, nel frattempo l’intero esecutivo era stato messo in salvo
e condotto dai militari in località ignota.
La rappresentanza del popolo non c’era più.
Nei giorni successivi una folla enorme si era radunata
sotto San Pietro durante l’angelus. Il Papa si affaccia alla finestra ed esorta
alla calma. La massa di gente travolge i fedeli ed irrompe nella Basilica. Il Papa,
coraggiosamente raggiunge la navata centrale della chiesa per cercare di
calmare gli animi, ma viene travolto e schiacciato dalla massa furente.
Ci vollero giorni per spegnere le fiamme che
divamparono dalla Basilica più importante del mondo.
A Roma, non esisteva più la rappresentanza del
potere ecclesiastico.
All’inizio di febbraio 2014, le forze dell’ordine avevano
il pieno controllo delle città ed avevano imposto la legge marziale. Prima
dell’alba e dopo il tramonto era proibito uscire di casa.
NON TUTTI RISPETTAVANO IL COPRIFUOCO.
Ellissi:
settembre 2016
L’unico punto che ci unisce con quello che ormai è
stato il passato è la rete.
Chi ha l’energia per far funzionare le macchine,
può connettersi, organizzarsi e comunicare.
Le città ed i centri in possesso di cinta muraria,
possono contare su una difesa in più. I processi che avevano portato la nostra
civiltà ad uno stile di vita rassicurante e pieno di comfort, sono ormai un
ricordo.
Ora, chi può coltiva. Chi può, raccoglie. Chi non
poteva fare nessuna delle due cose, si arrangiava.
Le armi erano in mano di chi le aveva sempre
avute, qualcuno si opponeva a quello che ormai era diventato un nuovo regime
feudale.
Come se non bastasse, l'inverno era cominciato
prima e noi lo fronteggiavamo stretti nei nostri vecchi north face e con le
stesse timberland e doc martens di qualche tempo fa ai piedi.
Il mercato nero era rischioso quanto fiorente.
In faccia, portavamo ancora gli stessi ray ban di
qualche anno fa. La stessa fotografia di qualche tempo prima.
Le facce erano meno allegre e le capigliature meno
curate.
Il medioevo era tornato realtà, e mentre qualcuno
ne approfittava per il proprio
tornaconto, altri si opponevamo strenuamente.
Una nuova lotta era cominciata.